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  • Dott.ssa Valentina Bartolomei

COME PROTEGGERE I PROPRI FIGLI DALL’ADESCAMENTO ON-LINE


Il rischio adescamento è una delle paure più grandi dei genitori quando pensano al proprio figlio che usa internet. Adescare un giovane attraverso internet, soprattutto ora con i social network, in effetti è relativamente facile. Al giorno d’oggi il contatto tra vittima e carnefice inizia tra le, apparentemente, sicure mura domestiche confondendosi all'interno degli infiniti contatti virtuali.


Contrariamente all’immaginario comune l’adescatore medio non è un orco cattivo che minaccia la vittima malcapitata ma si presenta come una persona piacevole ed abile nel manipolare il suo interlocutore. La vittima infatti solitamente è ben consapevole di avere a che fare con un adulto, raramente l’adescatore si finge minorenne. Normalmente il minore viene sedotto con uno stile comunicativo teso a creare fiducia e senso di sicurezza, il tema della sessualità viene introdotto in maniera graduale in contemporanea ad una sempre crescente intimità tra gli interlocutori.

La metà dei minori adescati oscilla tra i 13 e i 14 anni: questo accade perché in questa fascia d’età non si ha una maturità cognitiva ed emotiva tale da avere una corretta percezione del rischio ma si è perfettamente in grado di navigare in internet al pari, o forse meglio, di un adulto. Si sa che il rischio è presente, se ne è sentito parlare, ma si pensa sempre che siano cose lontane che succedono solo ad altri, sottostimando quindi la possibilità di trovarsi in una situazione rischiosa.

Internet a in questa fase di vita è come il miele per le api: offre la possibilità di soddisfare ogni genere di curiosità verso il sesso senza le complicazioni e la timidezza della vita reale. Lo schermo del PC fornisce senso di protezione, le relazioni necessitano infatti di minor impegno e sono facili da controllare in quanto si pensa che basti un semplice click, come bloccare un contatto, per risolvere ogni problema. A quest’età infatti la capacità di autoregolarsi, il senso critico e la capacità di giudizio non sono ancora totalmente formati, senza contare che non si ha ancora esperienza con la sessualità e si è fortemente impulsivi. Pochi ragazzi hanno ricevuto una corretta educazione sessuale, ancor meno digitale, e non prendono tutte le precauzioni del caso per mettersi in sicurezza come farebbero nella vita reale.

Secondo lo psicoterapeuta Alberto Pellai è possibile individuare una serie di INDICATORI DI RISCHIO da tenere sotto controllo:

  1. primi approcci ad internet: il primo anno di accesso al web è il più rischioso. La novità infatti può portare a comportamenti azzardati

  2. tante ore al giorno davanti al computer: oltre ad aumentare il rischio di dipendenza aumenta anche la probabilità di incontrare un adescatore

  3. carattere: alcuni ragazzi sono infatti più predisposti di altri a lasciarsi coinvolgere in situazioni dove è possibile sperimentare alti livelli di eccitazione

  4. carenze d’affetto e attenzione: in questi casi è molto alto il rischio che la rete diventi un surrogato. Le relazioni virtuali possono infatti aiutare a sopperire le carenze del sistema famigliare

  5. confusione sul proprio orientamento sessuale: se per vari motivi non si è nelle condizioni di confidarsi, il web viene visto come un luogo dove fare le prime esperienze in maniera protetta e anonima

  6. scarsa informazione sulla sessualità: se non c’è stata una corretta educazione sessuale il ragazzo o la ragazza la cercheranno altrove

  7. scarsa comunicazione con i genitori: il rischio diviene ancora più alto se la relazione genitore-figlio è conflittuale, questo può portare infatti ad intrattenere conversazioni a sfondo sessuale a scopo provocatorio.

Come fare quindi a PREVENIRE il rischio adescamento?

  1. dialogo: Parlate a lungo dei rischi dell’adescamento on-line, non per spaventare ma per creare consapevolezza. Ribadite delle regole di autoprotezione come ad esempio non inviare immagini personali o dire dove si abita e chiarite le aspettative che avete verso vostro figlio sul modo in cui si approccerà al web

  2. monitoraggio dell'attività on-line: questo ovviamente non vuol dire controllare in maniera indiscriminata. Purtroppo è bene ricordarsi che fino ad una certa età è difficile stimare il rischio effettivo di una situazione quindi è fondamentale monitorare quello che i proprio figlio/a fa on-line. La chiave migliore è sempre il dialogo. Esponete a vostro figlio le vostre preoccupazioni e concordate dei momenti in cui controllerete assieme l’attività internet ed eventuali profili social. Una possibile alternativa può essere quella di posizionare il pc in un luogo della casa in cui è accessibile a tutti, in modo che non venga usato in camera.

  3. porta sempre aperta: sono chiari i rischi e le aspettative, ma nonostante tutto se vostro figlio si troverà nei guai deve avere la certezza che voi sarete lì per aiutarlo anziché accusarlo e punirlo. È fondamentale che lo sappia e va ribadito sempre

  4. approfondire ogni dubbio: se qualcosa non torna è bene andare a fondo della questione

  5. unione: i due genitori devono agire insieme, anche se separati, è fondamentale che al figlio passi l’idea che i suoi principali riferimenti adulti hanno una visione condivisa

Infine, ma non meno importante: ESSERE DEI BUONI MODELLI. Non si può pretendere che il proprio figlio adotti dei comportamenti specifici se poi i genitori nell’atto pratico fanno l’opposto.

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