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  • Dott.ssa Valentina Bartolomei

LGBTQIA: FACCIAMO CHIAREZZA!


LGBTQIA, quante volte abbiamo sentito questo acronimo? Oramai quando si parla di comunità gay viene adottato in automatico. Inizialmente si usava l’ormai noto LGBT (Lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) ma nel tempo è andato sempre più allungandosi e spesso si crea confusione.


Questo acronimo è nato all’interno della comunità gay con il preciso intento di definirsi senza utilizzare termini di tipo dispregiativo. Fino agli anni ’60 infatti non esistevano termini legati all’orientamento sessuale non eterosessuale che non fossero apertamente negativi, basti pensare al termine ‘invertito’ o ‘sodomita’. I movimenti per i diritti sessuali coniarono dunque dei termini alternativi in grado di togliere l’alone di disprezzo che circondava quelli esistenti ed esprimesse positivamente i differenti orientamenti sessuali. Venne dunque coniato il termine ‘omosessuale’, ma con il tempo anch’esso assunse, a livello culturale, una connotazione negativa e quindi si adottò il termine americano ‘gay’. A breve distanze comparve il termine ‘lesbica’ e ‘transegender’ e verso la metà degli anni ’90 vide la luce il noto acronimo LGBT. Nel tempo la sigla è stata sempre più arricchita fino ad arrivare a quella che conosciamo oggi, il cui scopo principale è quello di accentuare le differenti sfumature della sessualità umana.

Ma vediamo nel dettaglio cosa significa questo acronimo:

L - LESBICA: una donna attratta da un'altra donna

G - GAY: un uomo attratto da un altro uomo

B - BISESSUALE: una persona attratta sia da uomini che da donne

T – TRANSGENDER: situazione in cui l’identità di genere differisce dal sesso biologico. Si definisce transgender una persona che ha iniziato un percorso di transizione verso il sesso opposto a quello di nascita oppure che decide di non terminare l’iter medico e legale. Se la persona passa dal maschile al femminile è definita MtF (male to female) ,in caso contrario FtM (female to male).

Attorno alla lettere T vengono anche utilizzare altre terminologie, facciamo un po’ di chiarezza anche su questo:

Transessuale: è la persona che ha terminato l’iter medico e legale

Drag Queen – Drag King: sono artisti e artiste che si esibiscono servendosi di costumi, trucchi, parrucche e accessori vari del sesso opposto

Travestito: persona che prova piacere, non necessariamente sessuale, nell’indossare abiti del sesso opposto

Q – QUEER: nasce come termine dispregiativo per poi essere riabilitato e ridefinito dalla comunità LGBTQIA. È un termine generico che comprende varie preferenze sessuali, orientamenti ed attitudini di coloro che non si sentono parte della maggioranza eterosessuale. Queer per certi aspetti è un termine politico e culturale per tutti coloro che non si riconoscono nelle categorizzazioni esistenti sull’identità di genere e l’orientamento sessuale. Il pensiero che sta alla base è quello secondo cui nessuna etichetta può spiegare in modo esaustivo l’identità di un individuo. Attualmente questa parola può essere utilizzata anche come sinonimo del termine LGBTQIA.

La Q può anche essere intesa come 'questioning', ovvero persone che non hanno ancora ben chiare le proprie preferenze sessuali. Questo termine è tuttavia molto criticato poiché si ritiene che faccia perdere di senso il significato originale

I – INTERSESSUALE: individuo in cui i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non sono riconducibili in maniera esclusiva ad un sesso biologico specifico. L’intersessuale può infatti manifestare caratteristiche anatomo - fisiologiche di entrambi i sessi. Tale condizione può essere congenita o acquisita (es. in seguito a disturbi ormonali)

A – ASESSUALE: persona che non prova attrazione sessuale per gli altri e/o desideri sessuali

Talvolta alla fine dell’acronimo compaiono anche le lettere P e K riferite a pansessualità. Poligamia e al mondo Kinky.

Il messaggio di questo acronimo è dunque chiaro, ogni sessualità, nei limiti del rispetto altrui, ha il diritto di esprimersi liberamente e con orgoglio (da qui nasce infatti l’uso del termine ‘pride’ per definire le manifestazioni della comunità LGBTQIA). Siamo tutti differenti ed ognuno ha un proprio e personale modo di vivere la sessualità che va accettato e rispettato.

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